Nel nome del Padre. Celestino V.

Ricerca e fotografia di Vincenzo Battista.

La lettura della mostra documentaria.

 

La fascia superiore.

Nella fascia superiore dei pannelli, le fotografie in bianco e nero, visualizzano le celestine di San Basilio, i simboli di Celestino V, l’eremo dove visse sul Morrone, la Basilica di Collemaggio, la vita delle celestine nella clausura a L’Aquila. I testi ricostruiscono la vita anacoretica di Pietro dal Morrone fino alla sua elezione al soglio pontificio. Storia, antropologia e cultura religiosa sorreggono la fama della sua santità che si espande in Italia. Tra i borghi e i villaggi sul Morrone, nella Maiella, nella valle Peligna e valle dell’Orta, una nuova geografia religiosa si afferma, un itinerario che con l’eremita Pietro si allarga con manifestazioni collettive di devozione popolare, anche fuori dall’Abruzzo.

 

La fascia inferiore.

Nella fascia inferiore, le immagini a colori, vogliono rappresentare la vita nel contado al tempo di Celestino V, il lavoro manuale, il paesaggio che per molti versi è rimasto immutato. I testi, affiancati alle immagini a colori, sono tratti dal verbale dal Processo di Canonizzazione a favore di Celestino V, redatto nel 1306. I testimoni ascoltati: contadini, pastori, coloni, viandanti raccontano i loro incontri quotidiani con Pietro dal Morrone, a volte i miracoli, gli accadimenti prodigiosi e l’ambiente dove visse il santo taumaturgo. Pietro dal Morrone, organizzatore dello spazio fisico sui monti e nelle campagne delle valli, attiva una precisa visione simbolica del mondo che lo circonda, dando vita ad un modello di solidarietà che trova espressione nei numerosi accadimenti da lui operati. Contadini, pastori, artigiani sono quindi  i beneficiari di azioni prodigiose tese a ristabilire un ordine in quei mali che affliggono l’uomo.

 

Mostra realizzata con  pannelli digitali : formato 100 x 70.