Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Adeline Virginia Woolf, nata Stephen (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941), è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica.

Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps. Roma.

Virginia Woolf, la scrittrice che rivoluzionò la vita e il pensiero nella scrittura nell’epoca Vittoriana del XX secolo, non solo in Inghilterra. Il suo rapporto con il quartiere Bloomsbury, degradato e fatiscente agli inizi del Novecento della periferia londinese. Il gruppo letterario, (con Virginia Woolf come esponente più famosa) e i suoi aderenti erano attivi in diversi campi dello spettacolo, arte, dell’economia, e poi storici, scrittori, filosofi e artisti, critici nel campo della letterature e dell’arte, insegnanti vivevano appunto a Bloomsbury dove avevano creato una sorta di cenacolo delle arti. I principi vittoriani e lo spirito patriarcale sono scardinati nelle opere letterarie di Virginia Woolf: dai diritti delle donne per il voto alle assemblee pubbliche, scrisse anche opere sull’emancipazione femminile, la parità dei sessi, il ruolo delle classi lavoratrici e la guerra, la rivoluzione industriale e le condizioni delle famiglie sociali subalterne, il controllo dei mezzi di produzioni. Il racconto nella ricca narrativa letteraria è un monologo, un flusso di coscienza che diviene il tratto distintivo della personalità che non giunge a patti con la società del tempo. Rivoluzionaria nei suoi scritti vive la modernità del linguaggio, interpreta il racconto senza censure e le vicende sociali che descrive finiscono per scuotere la società del tempo. Compone oltre le strutture tradizionali conformiste, abbandona i luoghi comuni e continua il suo pensiero a vivere con i numerosi saggi letterari (analizzati soprattutto nei licei e per giunta nell’esame di Stato), dove traspare quella libertà del pensiero, l’espressione e i suoi sentimenti puri, il bisogno di indipendenza delle donne.