Al vertice della catena alimentare.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Lui, il lupo potremmo dire il “killer”, e il suo software “incorporato” nel cervello, re dei mammiferi dell’Appennino, al vertice della catena alimentare, il lupo (Canis, lupus), quello che nei “Fioretti” del XII secolo veniva generosamente chiamato da San Francesco: “Fratello lupo, io so che per fame tu hai fatto ogni male”: ” in linea”, “programmato” da oltre 300mila anni, una macchina perfetta, “cavalleresco” solo con i suoi simili; non commette errori con il suo scanner quando mappa il paesaggio, nato per uccidere illimitatamente, non quello delle favole, ma quello invece che si ciba di un solo animale per volta, mistero questo, rabbia e risentimento dei pastori.

Le immagini. La carcassa di un lupo, Roio – frazione dell’Aquila e Altopiano di Navelli.