Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Dall’acropoli, in età arcaica, le mura poligonali ancora visibili nei frammenti intorno alla cattedrale di Anagni, città dei papi così definita storicamente con quattro pontefici regnanti e infine residenza papale. Anagni è stata capitale degli Ernici, occupata dai romani nel 306 a. C. Il borgo, feudo – Signoria della famiglia Caetani, il 7 settembre 1303, assume rilievo nell’Europa degli stati poiché papa Bonifacio VIII (aveva scomunicato Filippo il bello, re di Francia), nel suo palazzo-fortezza subisce l’insulto da emissari francesi e da Sciarra Colonna. L’evento noto come “Schiaffo di Anagni” segnerà per sempre il destino di Bonifacio VIII fino alla sua morte. Anagni è Comune dal XII secolo. In età romana 4 – 5 secolo a. C. vengono edificate le mura della rinnovata cinta urbanistica della città. Resti di terme, il mitreo, le fortificazioni minori, cisterne e tombe. A partire dal medioevo cambia l’assetto degli edifici con una impronta romanico – gotica. Nella valle del Sarco, Lazio meridionale, Anagni è alla sommità di un colle tufaceo. Dal XI secolo alla metà del XIV, il borgo ebbe importanza per il controllo delle vie di comunicazione tra Roma e il napoletano. Dalle mura del primo insediamento, poggiate su quattro archi e tre pilastri, in uno dei quali è scolpito un fallo. Da Bonifacio VIII, la violenza, le opposizioni, le scomuniche, il potere solenne e indiscusso, le vicende storiche controverse, fino alla Signoria nel secolo successivo. Lo Stato pontificio, l’esilio di Avignone, lo Scisma d’occidente, Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX, Bonifacio VIII in un luogo – crocevia di narrazioni, soprusi ed eventi storici di rilevante importanza nel quadro della conquista del potere. Arte e commerci, investimenti sulla città, qualità e ricchezza diffusa appunto per la presenza del potere papale. L’aspetto prettamente medioevale si conserva nella parte alta della città.