Testo e fotografia Vincenzo Battista.

L’arte orafa abruzzese.

Nicola da Guardiagrele ( 1º marzo 1385 – 4 marzo 1462 ca. ), orafo e scultore delle croci processionali, ostensori e reliquari del Quattrocento. La lavorazione. Croci processionali, ostensori in argento, argento dorato e sbalzato, smalti policromi, oltre ad argenti lavorati a sbalzo e traforati, interventi con il cesello e bulino, smalti traslucidi. Il rame dorato veniva rivestito in alcune sue parti in blu (fusione di smalti) con punzonature del fondo dorato. La tecnica prevedeva, nella croce in argento, l’incisione a bulino sul fondo sbalzato con le immagini a rilievo aggettanti, rifiniture a cesello, smalto traslucido e sfere dorate ai lati della croce. L’anima della croce, nella prima fase in legno, poi dorata. Le lamine, invece, coprono il terminale della croce. Le figure aggettanti, sbalzate sulla lamina, costituiscono la dimensione visiva scenografica dell’oggetto di culto. La croce veniva posta sull’altare oppure infissa in un palo di legno dipinto in policromia e decorato con foglie d’oro, per essere mostrata nelle processioni rituali del calendario liturgico della Chiesa.