Fotografia Vincenzo Battista.

Negli anni 1987-1988 un massiccio lavoro di restauro strutturale, intrapreso dal Settore Lavori Pubblici del Comune di Bologna, ha interessato l’intero contenitore storico.
Resa necessaria dalle precarie condizioni del tetto, la ristrutturazione ha perseguito in verità un obiettivo più ambizioso, oltre il valore tutto ottocentesco dell’abitazione. Garantita la conservazione rigorosa dell’appartamento carducciano, si è mirato al rinvenimento di elementi inediti per la storia edilizia e urbana, attraverso il recupero della configurazione spaziale del primigenio sito devozionale senza trascurare una compiuta testimonianza delle successive trasformazioni subite dal palazzo, da chiesa-oratorio a dimora frazionata in appartamenti.

Nell’intento di valorizzare il peculiare suo volto monumentale, si è optato, quanto all’aspetto esterno dell’edificio, per un ritorno al colore proprio dell’edilizia specialistica dei secoli XVII-XVIII. Pertanto alla tinta rosso arancio, caratteristica della ‘ruralizzazione’ ottocentesca operata sull’architettura religiosa, si è preferito il colore bianco avorio che ora contraddistingue i muri della casa.