Classe V C. I Preraffaelliti. Liceo “Cotugno”- L’ Aquila. Didattica a distanza. Quarto Step. Esami di Stato.

Quaderno di Arte.

Ritratti fotografici di William Hobman Hunt.

Isabella e il vaso di basilico.

Quaderno di Arte. Lettura opera d’arte e testo biografico.

William Hobman Hunt – solo dopo l’artista cambiò il suo secondo nome in Holman- nacque a Londra il 2 aprile 1827. Inizialmente venne avviato alla pratica commerciale; resosi conto della propria vocazione artistica, tuttavia, abbandonò il mondo del commercio per dedicarsi agli studi pittorici alla National Gallery e al British Museum. Nel 1844 fu ammesso alla scuola della Royal Academy, dove strinse amicizia con Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais; in accordo con essi, fondò la confraternita dei preraffaelliti nel 1848. Il gusto preraffaellita emerge in una delle sue primissime opere, Rienzi, esposta nel 1849 alla Royal Academy.

Isabella e il vaso di basilico (Isabella and the Pot of Basil) è un dipinto a olio su tela (187×116 cm) del pittore preraffaellita William Holman Hunt, realizzato nel 1868 e conservato alla Laing Art Gallery di Newcastle upon Tyne. Il soggetto di questo dipinto, realizzato da Hunt a Firenze, è esplicitamente desunto dal poema di John Keats Isabella, or the Pot of Basil, a sua volta ispirato da una novella del Decameron di Giovanni Boccaccio. Qui si narra di una sfortunata donna che, seppur destinata a sposare un ricco gentiluomo, si innamora di Lorenzo, un ragazzo che – essendo di bassa estrazione sociale – viene ucciso dai fratelli di lei. Egli torna tuttavia sotto forma di spettro per rivelare all’amata il luogo in cui è sepolto; Isabella lo dissotterra e, per conservarne il ricordo, gli taglia la testa e la nasconde in un vaso, per poi coprirlo con una profumatissima pianta di basilico. La donna effigiata nel dipinto è, per l’appunto, Isabella, avvolta in un abito diafano; ella è colta proprio nell’attimo in cui abbraccia il vaso, decorato con teschi e cuori perforati da frecce. I suoi lunghi capelli neri scorrono sul recipiente, nel quale cresce una rigogliosa pianta di basilico: si tratta della traduzione in immagini del poema keatsiano, che recita: «sul suo dolce Basilico ella sempre rimase / e fino alle radici con le lacrime lo bagnava». La stanza in secondo piano brulica di mobilia di fattura italiana; la tovaglia su cui poggia il vaso, invece, è decorata con motivi floreali e reca due scritte, «[love] is strong as death» («[l’amore] è forte quanto la morte») e «Lorenzo». Il letto non riordinato è una spia dei disturbi del sonno che travagliano Isabella; analogamente, l’ora del giorno è indicata anche dalla candela, riposta nel lampadario di vetro, che si sta bruciando e spegnendo lentamente. Isabella e il vaso di basilico, una volta acquistato da Ernest Gambart ed esposto, conobbe una calorosa accoglienza, e influenzò diversi artisti: tra questi, degni di menzione John White Alexander e John William Waterhouse, ambedue autori di riproduzioni del dipinto. Sul medesimo soggetto venne realizzata anche un’incisione che ricevette gli applausi del Times, secondo cui Hunt realizzò «la classica interpretazione artistica dell’ultimo episodio del poema di Keats».

Quaderno di Arte.

Traduzione dei brani in inglese. Nel prossimo Step l’esito.

Queste opere furono particolarmente influenti sull’arte europea del diciannovesimo secolo, soprattutto sui preraffaelliti in Inghilterra.

John Everett Millais fu influenzato dalla fotografia (soprattutto nel suo ritratto di Ruskin) così come altri artisti preraffaelliti.

I preraffaelliti in realtà anticiparono Manet (1832-83), con il quale iniziò definitivamente la pittura modernista.

Contribuì alla rivista dei preraffaelliti The Germ sotto lo pseudonimo di Laura Savage e quello di John Seward.

Scopri le famose opere d’arte dei maestri preraffaelliti, poi passa il pomeriggio a giocare a tennis con gli amici sui campi gratuiti al Gartside Gardens.

Il suo diario divenne allora una delle maggiori risorse di informazioni su Rossetti e la confraternita dei preraffaelliti.

Tra i riferimenti artistici di Fallai la critica ha segnalato il Manierismo toscano, Caravaggio, i preraffaelliti e l’esotismo degli orientalisti francesi.

L’ultima sezione del libro riporta delle pagine del “P.R.B. Journal”, giornale del circolo dei preraffaelliti, risalenti agli anni 1849-1853.

Nel periodo che intercorse fra le sue prime pubblicazioni e il successo di Alice, Dodgson mosse qualche passo nel circolo dei preraffaelliti.