Testo e fotografia di Vincenzo Battista.
Santa Maria ad Cryptas. Questa piccola chiesa ( m.25,60 x 7,80) risale agli ultimi anni del secolo XII ed è stata affrescata nel XIII. Molti oratori e cappelle furono edificati in quel periodo in Abruzzo, in aperta campagna, per celebrare sia l’adempimento di un voto, sia per testimoniare la devozione popolare per un luogo di miracoli e prodigi. La costruzione di S. Maria ad Cryptas è documento della presenza benedettina nel territorio. I Benedettini ebbero qui il merito particolare portare alle popolazioni rurali la conoscenza della religione colta, praticata dalle classi egemoni, traducendola in immagini semplici ed accessibili e recuperando nell’iconografia volti e, soprattutto, oggetti della civiltà contadina.
Santa Maria ad Cryptas, i dipinti dell’Ultima Cena: il pane dei pastori, il coltello degli ortolani, il porro, i piatti e le anfore di uso comune, in scala al vero. I racconti contenuti nella chiesa sono immaginati come un codice miniato, dato in lettura non nel chiuso di un castello o di un convento, ma sui muri di una chiesa aperta al culto per le popolazioni delle campagne: l’identità locale elevata alla sua massima rappresentazione religiosa…