
Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Gli autoritratti di Francesco Paolo Michetti, realizzati intorno allo anni ’80 dell’Ottocento, hanno quel realismo caratteriale nelle forme del viso così mostrato ed evidenziato, conseguenza del periodo storico della pittura italiana, la corrente artistica di matrice napoletana. Una pittura rapida nell’esecuzione, veloce, senza esitazione e ripensamenti, con gli occhi di Michetti che fissano l’osservatore, tanto da associarla la stessa pittura all’influsso della fotografia che lo stesso Michetti utilizzava anche per le sue opere. Pittura a guazzo, intercalata da campiture e, in un autoritratto, i motivi onirici, allegorici religiosi sullo sfondo con l’utilizzazione dell’oro. Forse una sacra rappresentazione devozionale in una contrada dell’Abruzzo costiero. Rapidità di esecuzioni delle opere, velocità e dinamismo delle pennellate, tese alla ricerca di una sintesi. Si apre un nuovo scenario del Realismo in pittura sulle condizioni sociali e sulla vita delle comunità che vengono così indagate in tante altre opere da Francesco Paolo Michetti.

