Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Tra il monti Ernici e i monti Lepidi, il borgo di Fumone, su un colle a forma di cono, è posto il centro abitato compatto che si dispiega e declina sulle curve di livello in una quota di circa 783 m. Con i segnali di fumo (deriva il nome Fumone) segnalava le incursioni saracene e normanne. Appunto per la morfologia del rilievo sulla pianura sottostante e diffusa, rimandava i segnali fino all’Urbe (Quando Fumo fumat Tota Campania tremat). Ha conservato la struttura medioevale negli accessi pedonali che risalgono fino al castello fortificano posto alla sommità del colle. La pietra sia nella pavimentazione che nel rivestimento delle case (molte quinte delle facciate in conci lavorati), riveste una importanza strategica e difensiva. Il borgo è fortificato da 14 torri e da bastioni rompitratta. I camminamenti dentro il centro storico rivelano banchi di roccia affioranti sui quali è stato edificato il costruito delle case, tra loro unite, per formare appunto una cortina difensiva nelle case – mura. L’ asse principale percorre l’intero abitato fino alla fortezza posta alla sommità del colle. Le case a forma di torre, alte anche quattro piani, segnalato una permanenza dell’impianto appunto di origine medioevale.