Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Battistero degli Ariani. Ravenna. V secolo e inizio del VI. Voluto dal re dei Goti Teodorico.

Gesù è nudo in una “visione” inedita del cerchio musivo, apparentemente blasfema, sembra un bambino con lo sguardo attonito e sperduto mentre riceve il battesimo da Giovanni. Nel mosaico è’ immerso nelle acque del fiume Giordano fino ai fianchi. Una colonna dal becco emana sulla sua testa l’acqua lustrale: è lo Spirito Santo. Un’anziano, quasi fosse una divinità dell’Olimpo, sul lato destro di Gesù, mantiene un otre dal quale sgorga l’acqua. Ha due chele di granchio sul capo che solo le divinità marine e fluviali: confermano la radice classica pagana del luogo- paesaggio. Una visione questa che si distacca dalla dottrina del vangelo. Anche la Cattedra d’avorio di Massimiano, che nel 546 si apprestava a reggere la chiesa locale, esposta nel museo arcivescovile, in una tavoletta rappresenta Gesù nudo. La cattedra formata da 27 tavolette lavorate a rilievo per rivestire il trono, manufatto artistico della scultura paleocristiana. Molte formelle sono andate perse. Le scene raffigurano la vita di Cristo ispirata dai testi dei vangeli. Sul capo di Gesù si poggia la mano di Giovanni benedicente, un angelo veglia sulla scena. In basso, nella tavoletta, un uomo cerca la salvezza nelle acque del Giordano.