Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Le mille e mille pietre di arenaria lentamente, nella notte di Natale, erano prima uscite dall’acqua, ma nessuno ricordava di averle viste, poi altri invece giurarono che si animarono, ma sappiamo che presero forma, si alzarono dal suolo e tra loro parlarono una lingua sconosciuta da queste parti dell’Appennino fino a diventare, per loro volere, i guardiani del lago. Una notte, si racconta, quando la luna si specchio e accarezzò il grande bacino poggiato lì da tempo immemorabile e da mondi sconosciuti, fu proprio in quel momento che i guardiani di pietra incontrarono i re Magi che…