I petali del mito intorno al disco giallo…

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La margherita, il suo linguaggio subliminale. Purezza, innocenza e semplicità per come appaiono caratterizzano i diversi significati del fiore perenne diffuso nei prati e nei terreni incolti: ogni anno, in primavera inoltrata si troverà lì dove l’abbiamo osservato la prima volta, per sempre…Il fiore è anche simbolo del peccato, corruzione e collera ma che devono essere liberati e allontanati con i petali della margherita, così narrano le antiche filastrocche abruzzesi della tradizione orale soprattutto nei borghi della Conca aquilana. Il fiore è anche un gesto di amore segreto per chi lo costudisce e non lo rivela, mai. I petali della margherita sono a raggiera e intorno un disco giallo: il sole è la vita che gli gira intorno, la vita delle persone. Il fiore si apre la mattina e si chiuse la sera, protegge dai fulmini e temporali e cura gli occhi dalla lacrimazione con impacchi dei petali. Molti i reperti pittorici della margherita nelle ceramiche cerimoniali rinvenuti in Egitto, Medio Oriente, Creta: testimoniano il mito che si sprigiona dalla pianta. Nella Roma imperiale le margherite, ridotte in poltiglia e collocate nelle bende, medicavano le ferite da taglio delle milizie romane negli scontri e nelle battaglie. Le margherite curano l’ulcera, aiutano la pelle screpolata, combattono l’ansia e la pertosse, gli stati ansiosi e la sudorazione notturna. Persino la pazzia poteva essere curata, in una medicina diagnostica empirica, con le margherite sciolte in acqua calda, almeno per quindici giorni di seguito. Il fiore Bellis – nome scientifico della margherita, nella mitologia greca è una ninfa che voleva sfuggire alle pressanti attenzioni del dio dei boschi Vertumno – divinità etrusca – che voleva possederla. Gli dei Celti, narra una favola, avevano gettato a terra dal cielo le margherite per mitigare il dolore delle madri per la perdita dei neonati. Nella tradizione medievale dei cavalieri in battaglia la margherita veniva poggiata sopra l’armatura come simbolo di semplicità, audacia e molti dipingevano il fiore sulla corazza in quel contrasto tra forza, coraggio e purezza d’animo. Nella religione cattolica, infine, i re Magi in viaggio arrivarono davanti alla capanna della Natività e videro un tappeto di margherite che improvvisamente, tutte, ma tutte, si illuminarono come la stella cometa: i magi erano arrivati a destinazione.