I Prati del Sirente.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il nord della barriera dolomitica del massiccio del Sirente, a 1100 metri di quota, un esteso altopiano che termina nella fascia boschiva di faggete alle pendici della montagna. I Prati del Sirente scendono di quota e si raccolgono in circa 3 km sui monti e i rilievi circostanti, tanto da formare une leggera depressione. Sull’esteso prato pascolo arso e con la vegetazione di erbe bruciate dal sole, stazionano le mandrie dei cavalli e i bovini con i vitelli nati da alcune settimane. Allo stallone che guida e protegge la mandria di cavalli, gli allevatori hanno messo le pastoie (pastora) alle zampe anteriori, per evitare che si sposti in lunghi tragitti e limitare così la falcata. Lo stallone saltella, la piccola mandria lo segue, resta con la sua famiglia nel pascolo controllato. I vitelli appena nati invece prendono il latte dalle madri, si affiancano nella prateria al loro corpo per cercare protezione. A sera, le mandrie dei cavalli e dei bovini raggiungono il lago carsico situato al centro dei Prati del Sirente, di circa 115 metri e di limitata profondità: raccoglie le acque e mantiene il suo deposito costante per abbeverare gli animali .

Testo e fotografia Vincenzo battista.