Il balcone in legno. L’architettura rurale nella frazione di Bagno (L’Aquila).

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

L’aggregato edilizio nella frazione di Bagno Grande (L’Aquila), che probabilmente verrà ristrutturato e risanato, presenta un modello di architettura rurale relativo ai beni culturali materiali e ai patrimoni etnografici, per leggere i depositi insediativi dell’area geografica ( abitazione civile, stalla, fienile, cantine e rimesse agricole, slarghi, strade strette cordonate della famiglia Pietramico – proprietari terrieri ), nel suo specifico complesso urbanistico diffuso e nella tipologia di case a torre, appoggiato sulle curve di livello orografiche che interessano la montagna della stessa frazione di Bagno. Nel patrimonio rurale che ha le sue radici nei materiali utilizzati, clima e morfologia del territorio, emerge una importante permanenza costituita da un balcone in legno, retaggio di culture storiche abitative e insediative stratificate nell’area della Conca aquilana. La cultura contadina aveva a disposizione il legno dei boschi per costruire travi, tetti, scale, solai e infine balconi che costituivano i principali elementi abitativi aggiunti alle quinte – strutture murarie allestite queste da calce e pietre. Il balcone in legno, con le travi di sostegno del pianale e le ringhiere, oltre a documentare uno degli ultimi mestieri della cultura popolare locale, segna la permanenza di un manufatto oramai del tutto scomparso nella dimensione autoctona della casa rurale dell’aquilano.