Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Il viaggio è separazione, insicurezza… Nel viaggio il bosco attraversato è movimento, ma restringe, intrappola, impedisce di andare oltre… I nostri orizzonti non sono più ampliati. Non c’è rendita nel bosco. Nel mondo antico il pellegrino avanzava nella sottile linea rossa della foresta che lo separava dal suo epilogo, a volte infausto. Il viaggio nel bosco trasforma, le storie si incrociano, e si riconosce l’essenziale, possiamo sperimentare la paura, l’esplorazione delle dinamiche e identificare il meccanismo della personalità, ricerca, aspettativa. Il bosco è cerimonia collettiva degli elementi che lì abitano, non c’è destinazione, confort, si vive fuori dal conosciuto, ma si è presenti nel desiderio di discernimento, non si è mai uguali attraversando il bosco. Resta la memoria come qualcosa di iniziatico, il mistero profondo del bosco è nella natura umana.