Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Il Futurismo nasce nel 1909, Marinetti è il suo ideologo, presenta il Manifesto ed esordisce a Parigi città delle avanguardie europee. La prima importante esposizione futurista si tenne nella stessa città di Parigi presso la galleria Bernheim-Jeune dal 5 al 24 febbraio 1912. All’inaugurazione della mostra erano presenti Marinetti, Boccioni, Carrà, Severini e Russolo. In Italia no, sede dei localismi, nel vedutismo e naturalismo, ossia visionari scenari ancora presenti agricoli e pastorali, vezzeggiati e rappresentati in chiave edonistica nel paesaggio agrario e del latifondo. In Italia una così dirompente e temeraria avanguardia non avrebbe mai trovato accoglienza. Pertanto Parigi è scelta, dove nascono e si estinguono rapidamente i modelli culturali appunto delle avanguardie del Novecento. I fattori scatenanti del Futurismo che è arte del popolo: tecnologia e dinamismo della materia e dei corpi, comunicazione, rapidità di esecuzione delle opere d’arte, nuove connessioni, estinzione del passato e rinnegamento di tutto e tutti prima del Futurismo movimento antiaccademico per eccellenza. Cambiamenti politici, guerra, arte e cultura in mano agli eletti futuristi come cibo per le genti. “ Uccidiamo il chiaro di luna”, dichiarano, per affogare il Romanticismo senza pudore. “Bruciare e mettere al rogo biblioteche, musei, centri culturali”. Il futuro è il punto focale a cui si vuole aderire per creare un nuovo linguaggio che lo cavalchi. «Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro…».(dal Manifesto dei pittori futuristi, febbraio 1910 ). Pittura, scultura, letteratura e poesia, teatro, cinema e musica, editoria, architettura, danza, abbigliamento e moda, fotografia, arredamento, gastronomia. Il futurismo una nuova tendenza dello spirito. Il linguaggio che adottano è futurista, le parole i gesti e le pose che adottano sono futuriste. Gli atteggiamenti muscolari e la protervia appartengono alle personalità degli adepti nel movimento. Queste le applicazioni semantiche del Futurismo che iniziano a girare anche in forme multidisciplinari e propedeutiche “del fare tutto”, ma coerenti alle stesse finalità del movimento: scatenare panico, fare un falò dei luoghi comuni, destare sgomento, scendere in strada e fare arte, mostrare arte nel divenire, nella metamorfosi del tempo e dello spazio, creare nuove connessioni come detto, in definitiva sostenere un “nuovo uomo” nel mondo delle arti visive. Non si fanno prigionieri, si è futuristi o niente… I futuristi aderiranno poi al fascismo. Martinetti e d’Annunzio non si amavano, anzi per niente, mai: d’Annunzio scrive di Marinetti: “sei una nullità tonante”, aggiungendo ” un cretino fosforescente”, infine ” un cretino con qualche lampo d’imbecillità”; e Marinetti risponde dicendo che d’Annunzio è un “passatista”, un “Montecarlo di tutte le letterature…”.