“Il Paradiso, dove ci sono i cavalli…”. Emilio Ciammetti.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il primo a proporsi in montagna con il Soccorso del S.A.G.F. – Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila (diceva andiamo, batteva le mani, una sorta, il suo, di logo), e l’ultimo a lagnarsi, “Ciammettone”, il gigante buono uscito dalla fiaba di Oscar Wilde, una leggenda da queste parti ( attenzione, fuori dai luoghi comuni, commemorativi), un certo tipo di persona, invece, con la schiena dritta poteva così parlare agli ufficiali della caserma “ Ciancarelli” di piazzetta della Commenda a L’Aquila, senza soggezione, lo sanno bene i compagni del S.A.G.F., anche su cose non piacevoli. “Ciammettone”, imbracati, quasi sandwich umani, insieme, scendiamo da un AB412 l’elicottero in hovering su Vena Stellante avvolta dalla neve. Si preparava il libro “Gli uomini e la montagna”, lui si volle ancorare a me, scendemmo con le macchine fotografiche che pendevano da tutte le parti. E poi, certo che io non potessi reggere i ritmi di marcia in montagna, prendeva il mio zaino e tutta l’attrezzatura, lo ricordo bene, e non solo una volta. E dal piazzale della caserma “Piccinini” i suoi nuovi due figli, quando arrivava non ci sono commenti per capire quanto accadesse (basta vedere le foto e come li stringe): i cani Zil e Zago impazziti nel vederlo, addetti alla ricerca di persone disperse in valanghe e lui istruttore cinofilo, il vice brigadiere Emilio Ciammetti.

Dopo l’uscita del S.A.G.F., è tornato a tempo pieno a quello che sempre gli è appartenuto: l’allevamento, il mondo dei cavalli, appena nella periferia dell’Aquila, per trascinare lì lo spirito, compenetrarsi con loro, libero, senza frontiere come sanno vivere e stupirci i cavalli, tanto che alla prima nevicata saremmo saliti in montagna, per vederli, i cavalli, nel loro vero ambiente di purezza, diceva.

Poi, qualcosa di subdolo, inenarrabile, inaccettabile accade, e vorremmo scaraventarlo lontano da noi. È tarda notte quando raggiungo Gigi Benedetti (ex S.A.G.F.), e in quelle sue pause rotte, in quei silenzi e in quelle parole che cercano di farsi largo in questa tragedia divenuta collettiva, mi dice che era convito che Emilio fosse immortale. “Solo dopo mangiato un quintale di sale insieme si crea l’amicizia…”.

“Dio, non permettere che io vada in Paradiso dove non ci sono cavalli”. (R.B. Cunningham – Graham)

Infine, sono sicuro che gli amici del S.A.G.F. e la Guardia di Finanza, non mancheranno di ricordarlo come merita.

Nelle immagini selezionate dal libro, Emilio Ciammetti.