Il presidio del paesaggio. Abruzzo.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

“Il lungo rettilineo della conca prativa, tutta verde, senz’alberi, senza case, con alcune mandrie di cavalli e bovini ai piedi dei monti, era dominato da un grande senso di pace…” (Ignazio Silone). Ha così inizio” il viaggio” dentro i sistemi umani e naturalistici che hanno prodotto la storia e la vita di un territorio divenuto anche leggendario. Il viaggio, concepito e “montato “come una lunga strisciata di un film per dare una lettura al territorio, appunto, che possa aprire un itinerario nella storia, nel tempo.” Il viaggio”, attraverso le aree storiografiche, archeologiche, biologiche, letterarie, e quelle della cultura del saper leggere nell’escursione… Si scoprono, così, i siti storici e le aree ambientali che si modellano; poi la sopravvivenza di una “memoria” espressa ancora oggi nelle case rurali e nell’uso del paesaggio da parte delle culture locali e nelle manifestazioni della religiosità popolare che mitizzano ambienti ostili e incontaminati. Questi luoghi, “viaggiando”, si scoprono come punti di forza ( il sistema naturale e quello insediativo sono strettamente integrati), poiché non hanno tagliato i ponti alle spalle con codici, usanze, segni materiali, espressi questi anche nelle architetture delle comunità minori locali, che sono lì, beni culturali depositati, anche per rispondere a quella pressante domanda di conoscenza e documentazione che proviene dal comparto scuola: forse l’ultima e originale realtà comunitaria, senza contaminazioni, presidio, per provare a salvaguardare il nostro tempo.