Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Museo Munda, presso il monumento nazionale delle 99 Cannelle – L’ Aquila. Scultura in Pietra calcarea locale.
Rinvenuto nella citta romana di Amiternum alle porta della citta dell’Aquila, il coperchio dell’urna cineraria plasticamente modella una spirale che avvolge e si stringe in un corpo robusto di anelli avviluppati, squamosi che si allungano, placche calcaree che si incastrano tra loro e gonfiano la pelle del rettile, scolpite con grande perizia nella plasticità apotropaica. E’ lì, sospesa nel tempo, la scultura, immortale.
Alza la testa il serpente dalle spire, ci guarda enigmatico, le narici si gonfiano, si eleva quanto basta per dare battaglia. Gli occhi spalancati e la testa allineata: la vittima è stata individuata. La massa sottostante spiraliforme è pronta a proiettarsi, ad alzarsi, a balzare e colpire con la bocca vorace e lo sguardo da serpente delle tenebre senza emozioni. Solo alcuni attimi… che durano un’eternità.