Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Papa Alessandro VII, successore di Innocenzo X Panphilj ( 1651, sceglie Borromini per edificare il tempio religioso) , revocò l’incarico all’architetto Borromini che si apprestava all’ultimazione architettonica della Basilica di Sant’Agnese a Piazza Navona. Rapporti difficili, dispute, incomprensioni, accuse per gli errori compiuti nel progetto, fino all’abbandono da parte dell’architetto nei lavori quasi ultimati. La chiesa nella sua facciata si caratterizza con curve laterali, al centro due campanili, ghirlande e lesene e tre portali. L’interno ha una pianta a croce greca. I quattro bracci sono sontuosamante decorati come imponeva il barocco nell’epoca. Gli stucchi di eccellente fattura sono presenti nella navata, nell’abside, nei transetti e nelle volte. Quattro altari dedicati ai santi Alessio, Ermenziana, Eustacchio e Cecilia. I transetti sono invece dedicati a Sant’Agnese. L’ altare maggiore ha quattro colonne scanalate in marmo verde antico provenienti dall’Arco di Marco Aurelio al Corso. Di notevole rilevanza la cripta del IV secolo di Sant’Agnese, sito dove fu uccisa la giovane martire. L’apparato decorativo- iconografico si estende sulle pareti affrescate, nelle volte con interventi borrominiani. Colonne e capitelli sorreggono il luogo paleocristiano. Nella Basilica è presente la tomba di Innocenzo X.