Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Con “L’ Adorazione del Bambino” di Paolo Uccello ( 1436 ) e la terracotta della “Madonna del Carmine” di Jacopo della Quercia, insieme a tante altre opere esposte, la Cattedrale di San Martino a Bologna, fondata nel 1227, si caratterizza anche per il valore dei beni culturali che conserva al suo interno. Dal XIII secolo appartiene all’Ordine dei Carmelitani. Con le volte in mattoni nel 1457, poi fu rimodellata in forme gotiche nel 1879. Cappelle gentilizie rinascimentali, opere pittoriche di Francesco Francia, Amico Aspertini, Paolo Uccello e Jacopo della Quecia come detto, Lodovico Carracci, Lorenzo Costa, Girolamo da Carpi, Alessandro Tiarini e Girolamo da Sermoneta (eseguì la pala dell’altare maggiore con la Madonna in trono e Santi, anno 1548), conferiscono all’impianto religioso di culto uno scrigno della bellezza artistica nelle opere d’arte, una pinacoteca vera e propria. Sulla destra del presbiterio l’organo cinquecentesco, prezioso manufatto.