Fotografia Vincenzo Battista.

La domus si sviluppa attraverso un lungo asse che inizia con l’ingresso, prosegue con l’atrium e termina con il tablinium, la stanza principale di rappresentanza dove il patronus riceveva la clientela. Nell’atrium, vano centrale intorno al quale si dispongono le altre stanze, si trovano l’implinium, sotto il quale è presente una cisterna/vasca per raccogliere l’acqua piovana, e il complinium, che si apre nel soffitto, dando luce al resto della casa e permettendo all’acqua di entrare. Ai lati sono i cubicula e le alae, ambienti secondari ma che conservano interessanti pavimenti musivi. Nel triclinium sono ancora visibili frammenti di affreschi, mentre del peristilium restano soltanto alcuni frammenti di colonne.

L’acquedotto romano.

L’acquedotto di Cortaccione è stata la prima opera di ingeneria idraulica che ha condottato acqua potabile a Spoleto, partendo da opere di bonifica e di captazione di origine romana, ad oriente della città.