Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Costruita contemporaneamente alla cattedrale di Anagni, nel suo sottosuolo prende il nome di cripta di San Magno. Tra il 1072 e il 1104 l’opera si compie nella cultura artistica bizantina. Doveva conservare le reliquie dei santi. L’ ambiente è a tre navate trasversali, dodici colonne, ventuno volte narrano la storia della Salvezza dell’uomo, la sua Creazione fino alla fine dei tempi… Tre botteghe si susseguono nell’opera pittorica: il primo Maestro di Anagni (Traslazioni), secondo maestro (Ornatista), terzo Maestro di Anagni. Le pitture sono collocate in un periodo storico tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIII secolo. Le navate delle tre absidi e le volte sono dipinte e attribuite alla Creazione e alle Storie dell’Antico Testamento. La pavimentazione di fattura cosmatesco con marmi di riuso, in particolare il serpentino verde, il porfido rosso, il marmo bianco e giallo antico sono da considerarsi originale. Nelle navate, sulle volte, il Cristo Pantocratore benedicente alla greca, San Pietro Apostolo, San Giovanni Evangelista, il popolo ebraico accoglie l’Arca, Samuele ordina la distruzione dei falsi idoli, i Filistei e le battaglie, la purificazione del popolo ebraico, i Dieci Comandamenti, il Primo Libro di Samuele, Mosè, terrore, morte, e pestilenza. La creazione del Cosmo con tutte le sue componenti fisiche, i segni zodiacali. La creazione filosofica – scientifica dell’uomo. L’ uomo al centro del doppio sistema circolare: l’interno il ciclo della vita umana ( microcosmo), mentre l’esterno è attribuito alla natura (mundas). Le età dell’uomo: infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia. Il temperamento umano: sanguigno, collerico, melanconico e flemmatico. Le stagioni dell’uomo: primavera, estate, autunno e inverno. I quattro elementi: aria, fuoco, terra e cielo. La Teoria degli Elementi, il Diagramma, tratto da Timeo di Platone con le quattro sfere delle caratteristiche fisiche, oltre ai segni grafici, stilemi, simboli, evocazioni decorative delle cornici che “impaginano” le scene, la ricerca semantica dei segni, espressioni epigrafiche, campiture cromatiche, ornati, allegorie tra i borghi fortificati, arte rappresentata e natura, il bestiario medioevale. I medici Ippocrate e Galeno discorrono di tale teoria. I santi: Giovanni Evangelista, Sant’Onofrio, San Paolo, San Giovanni Evangelista e tanto ancora sul Vangelo. La sapienza nella pittura, gli affreschi scrigno della ragione, la narrazione tra filosofia, storia e scienza applicata per esempio nei quattro tetramorfi (esseri dalle quattro forme), menzionati nella visione di Ezechiele nell’Antico Testamento: potrebbero alludere alla Creazione oppure all’anima dell’uomo che si riteneva fosse suddivisa in quattro parti. Si resta sopraffatti dall’applicazione visuale nei 540 metri quadrati dell’affresco che rivela la cosmologia e la profezia del Creato così come noi oggi lo viviamo. Adesso.