La croce che si fa “corpo” portante nella facciata della Basilica di Collemaggio.

Testo Vincenzo Battista, fotografia Alessandra Battista.

La croce si fa modello architettonico, visuale, riconosciuto, e pertanto punto di contatto attrattivo per le aspettative cristiane, con i suoi bracci perpendicolari di lunghezza uguali, modella ed eleva il suo richiamo nella facciata della Basilica di Collemaggio e ripete un modulo seriale (come una trasmissione di un dispositivo digitale che pulsa in un modello architettonico dell’età antica) di pietre bianche e rosse disposte a ornato di croci, quasi all’infinito. Nell’Alto Medioevo quella tipologia di croce ebbe la sua diffusione massima nei luoghi della religiosità praticata dalle corti. La stessa croce si iscrive ed è avvolta da un cerchio che lo stesso viene raccolto da quadrati e triangoli, e diventa il simbolo del dominio di Gesù nelle terre conosciute, soprattutto con il cerchio – globo che l’avvolge. Le braccia uguali della croce “guardano” e decretano i quattro punti cardinali: l’orientamento, il tempo dell’uomo, la sua esistenza e per questo la croce è il principio di tutti i simboli dell’umanità. Poggiata sul corpo con una catena, la sua verticalità e la sua orizzontalità uguali coagulano il cielo alla terra, poiché lo spazio e il tempo sono appunto al centro del messaggio geometrico che la croce rappresenta. Ma adesso la croce di Adoloardo. Probabilmente donata alla regina longobarda Teodolinda da papa Gregorio Magno nel 603, in occasione della cerimonia per il battesimo del figlio. E’ una croce pettorale in cristallo di roccia, con intarsio a niello (lega metallica con più elementi): minuscola crocifissione in miniatura, molto lavorata, di stile siriaco – bizantino, visibile all’interno della stessa croce. Notevole la sua affinità e la sua conformità geometrica comunicativa con le croci modulari della facciata della Basilica di Collemaggio (L’Aquila) che l’avvolgono senza soluzione di continuità, non solo nel senso divino, ma per quanto questo diviene terreno, da toccare, finalmente, non più da elemosinare, per i fedeli e le comunità del Medioevo nel contado aquilano. La croce, infine, è il “corpo” portante di quell’edificio religioso della Basilica di Collemaggio.