La montagna e il suo spirito.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

La donna davanti al piccolo edificio religioso è inginocchiata, ferma, assente da tutto quello che la circonda; sembra un’icona con le mani giunte; sembra assomigliare, nella sua postura, ad una Madonna adorante del XV secolo, quelle policrome, dorate, in legno intarsiato e dipinte, dell’arte sacra abruzzese. Rimarrà così, davanti al santuario di Papa Wojtyla, che lì vicino sedeva sulle pietre dell’edificio allora diruto, cadente e abbandonato, mentre qualcuno gli copriva le spalle con un manto bianco, davanti ad un fuoco acceso, osservava il paesaggio, il luogo dell’essenza, delle riflessioni e delle identità per i suoi scritti sulla montagna:”La sfida, la conquista – scriveva il Papa – il cammino dello spirito chiamato ad elevarsi dalla terra al cielo, apre i suoi segreti a chi ha il coraggio di guardare dalle cime, lambirle con gli occhi e carpire i significati”, come San Pietro della Jenca, divenuto in pochi anni un sito elettivo, di pellegrinaggio, di tanti, che risalgono la montagna sulle tracce immateriali di un bene culturale emozionale, elevato, “tracciato” da San Giovanni Paolo II, nella solitudine delle sue meditazioni.

Le immagini. Il santuario di San Pietro della Jenca.