Testo e fotografia Vincenzo Battista.

San Crisante, luogo delle penitenze saccheggiato nel tempo nei sui apparati di architettura romanica, pieve a 1200 metri di quota nel versante Occidentale del Gran Sasso d’Italia, monumentale totem nella sua essenzialità dei conci di pietra lavorati e trasportati lì con gli animali per un presidio religioso di potere economico agro – pastorale dell’intera area: consunti dal tempo i blocchi di pietra e pertanto datati, sovrapposti nella costruzioni, appaiono senza collante di calce, straordinari composti come mattoni “Lego”. Siamo, con una datazione oscillante, intorno al XIII secolo. L’abside rupestre espulso dall’impianto difensivo per divinizzare l’edifico dedicato al martire, gli affreschi bizantini staccati e trasferiti nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila (San Michele Arcangelo, San Crisante e Daria ed altri santi, sezione arte sacra nello spazio espositivo del loggiato), la devozione e la solitudine popolare degli ex voto, infine la pietra d’angolo scolpita della facciata ( non era certo quella la sua collocazione originale), unico manufatto narrativo scolpito: rappresenta un agnello che gira la testa, osserva il suo corpo e scruta “il male” che lentamente in agguato dai boschi di Filetto si avvicina… ma il luogo sacro lo fronteggia. Il sito con la facciata a capanna, a doppio spiovente, ha una volumetria esterna in chiave difensiva, ubicato a due chilometri a nord di Filetto (AQ). L’Antinori cita la pieve per le pietre squadrate, il portale ad Occidente, il chiostro interno (non più rinvenibile). La lunetta del portale rivela tracce di affresco. L’abside presenta una fessura strombata in pietre lavorate. L’edificio religioso di San Crisante dipendeva dall’Abbazia benedettina di Bominaco per il controllo dell’economia fondiaria, i terreni e gli investimenti della pastorizia, un sigillo il luogo sacro sulle proprietà diffuse dell’area. Sulla facciata laterale una porta di accesso e più fessurazioni verticali per illuminare l’interno. Rimaneggiata la struttura ha subito danneggiamenti e modifiche, asportate le pietre della cornice. L’interno con un cordolo rialzato lungo la parete nord, il pavimento in pietra originario asportato, il basamento dell’altare si alza sopra il pavimento, e dietro l’affresco bizantino con Cristo Pantocratore e due figure religiose, Maria e San Giovanni.