La terra e gli uomini di Sekhemet.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Bologna. Prende possesso della terra Sekhemet – la Potente, divinità egizia con la testa da leone e il corpo di donna. Ambivalente, aveva la capacità di distruzione sugli uomini e le cose, ma riusciva, viceversa, forma scultorea apotropaica così solenne, a proferite buon auspicio per i raccolti e i campi. Si deve a Amenhotep III, uno dei faraoni della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), la progettazione del recinto “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest, dove la statua fu rappresentata decine e decine di volte intorno allo stesso tempio. I riti che venivano praticati avevano la funzione di placare il suo umore, l’ira distruttrice, epidemie, guerre, carestie: è per tanto veniva resa mansueta, accolta con tutti gli onori con il culto a lei dedicato, la riproduzione in tante e tante sculture seriali trasformava Sekhemet – la Potente in divinità benevola e protettrice del recinto sacro cultuale e infine degli uomini e dei loro raccolti.