Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Si gira, indifferente, ci ha visto, appena uno sguardo ci concede. Il pelo lungo e morbido, bagnato, poiché è entrata negli anfratti delle tane per cibarsi di piccoli roditori, ha inseguito le lepri, scovato i topi in letargo, nei cespugli ha razziato gli uccelli, e poi i lombrichi e le carogne lasciate da altri predatori della piramide ecologica. Ha il colore rosso scuro, si muove la volpe tra la coltre della neve, cacciatore solitario, instancabile fiuta nel suo istinto famelico. Nell’avvicinarsi del buio, nella notte trova rifugio tra i cumuli di pietra, tra i sassi coperti dal manto nevoso, ma che hanno lasciato un varco, e poi nelle cavità degli alberi si nasconde, tra le radici dei faggi riposa, scava tane e utilizza a volte quelle di altri mammiferi. Si posiziona all’ingresso del suo rifugio, sempre vigile, per osservare il paesaggio: ” Non dorme mai…”.