Le identità del paesaggio storico aquilano.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Saturnino Gatti (Pizzoli 1463 -L’Aquila 1518) pittore e scultore del Rinascimento aquilano.

Particolare del volto “Madonna in trono con Bambino”, primo decennio del XVI sec., Museo Munda, L’Aquila. Possiamo, questo volto, incontrarlo ancora oggi su un autobus, dentro un supermercato, in una scuola? Possiamo pensare che la Madonna di Saturnino Gatti, nel suo volto, è una donna presa a suo tempo dal Contado, semplice, “comune”, dai tratti morfologici non ricercati e non in quella concezione teologica, unica, soprannaturale dell’icona che rappresentava, nell’allegoria diffusa, la “Madonna che trionfa”. Viceversa, in una chiave di lettura possibile, immaginiamo, la giovane Madonna che vive molto vicina alla quotidianità del suo paesaggio, vissuto, forse aquilano. Guardarla, questa madre, esposta in una sala del museo Munda, rilascia, nel suo sguardo, nel suo carattere e nei suoi tratti, una cultura di appartenenza alle tante storie semplici della maternità del nostro territorio, e non solo. Il gruppo statuario “Madonna in trono con Bambino”, è definito di arte fittile, terracotta policroma e doratura. Dopo la modellazione in argilla e la successiva cottura al alte temperature, il gruppo statuario veniva dipinto e dorato. Il blu lapislazzuli, per esempio, a quel tempo era molto ricercato poiché raro e costoso. La doratura, invece, è con la foglia metallica d’oro, ma prima veniva steso il bolo e la colla di coniglio: strati che permettevano alla finissima foglia d’oro di aderire per poi essere brunita ( lucidata) con la pietra d’Agata. La “ Madonna in trono con Bambino”: la ricerca delle identità di un paesaggio da scoprire.

 

 

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