Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La Galleria Borghese, villa circondata da un enorme parco di 8 chilometri quadrati con piante provenienti da tutti i continenti, è nata con il proposito di ospitare la collezione Borghese e le opere d’arte costituite da sculture e dipinti dal XV secolo al XVIII secolo. Iniziatore della grande idea, che muta il concetto di mecenatismo in collezionismo, è il cardinale Scipione Borghese che all’inizio del XVII secolo acquisisce le opere di Antonello da Messina, Bellini, Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Correggio, Bernini e Canova, oltre poi a commissionare la realizzazione degli affreschi nelle volte nei saloni e in alcune pareti della villa con l’allestimento successivo di bassorilievi, mosaici e sculture romane, oggettistica di pregio, mobili, arazzi, raffinati lavori di ebanisteria e gioielli. Lo scopo del cardinale Scipione Borghese (1579 -1633), nipote di papa Paolo V, era la concentrazione delle opere in un sito museale dall’alto valore architettonico, concepito appositamente per un fine: creare la più imponente collezione di opere d’arte mai vista, e farne il luogo elettivo dei beni culturali in Europa. Nel suo intento le sculture classiche greche e romane dovevano dialogare con quelle degli autori del XVII sec. Una raccolta unica nel suo genere per la ricchezza dei pezzi esposti e la firma degli autori contesi dalle corti nobili degli stati.

Le meraviglie della Galleria Borghese.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.