Fotografia Vincenzo Battista.

Si tratta di un’indagine su alcuni aspetti della figurazione del nostro tempo che si svolge a partire da una idea di rappresentazione dell’ordinario in pittura e da una serie di semplici domande: esiste ancora una spinta verso i generi classici? In che modo i pittori possono assecondarla o eventualmente contrastarla? Da cosa deriva la nostra attrazione, apparentemente inesauribile, per soggetti ordinari come nature morte, vasi di fiori, paesaggi, interni domestici…? E perché siamo inclini a considerare la rappresentazione di questi soggetti una zona franca, il luogo di un puro piacere dello sguardo, liberato dal gioco culturale dei rimandi e delle citazioni?

Il progetto prova dunque a tracciare i contorni di un territorio poroso e potenzialmente molto ampio: all’interno vi sono inclusi quadri di genere (o ambigui, frammentari tentativi di aderire al quadro di genere), e dipinti più ibridi, quando non proprio astratti, che partono da piccole epifanie, dall’osservazione di fenomeni e accadimenti minimi e quotidiani. Palazzo de’ Toschi, Bologna. Salone Banca di Bologna.