Le Sette Chiese dei miracoli…

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Bologna. Santo Stefano. Il complesso religioso unico nel suo genere in Italia. Luogo di culto profetico per i pellegrini che s’inginocchiano, sostano e pregano in un clima surreale che sembra uscito dall’Alto medioevo. Culla di fede, dello spirito e della sacralità, il luogo “Sette Chiese” e costituito urbanisticamente da più edifici sorti in epoche diverse, quasi composti e uniti tra loro si fondono nel rispetto dei cicli storici del costruito edificatorio con intorno prati e vegetazione: una visione metastorica questa nel centro storico di Bologna.

Petronio (a. 450), secondo alcune fonti storiche, edificò il primo nucleo sulle rovine di un tempio pagano preesistente. Concatenato a questo venne costruito il Santo Sepolcro di Gerusalemme, una riproduzione o ricostruzione con tutte le caratteristiche spaziali del sito religioso. Accanto il sacello con i resti dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, edifici eretti tra il X e il XIII secolo dai Benedettini.

Ma lo sguardo prospettivo rincorre e spazia anche nella chiesa del Crocifisso di origine longobarde, la chiesa del Calvario e la chiesa dei SS Vitale e Agricola per finire con l’edificio religioso della Trinità in un susseguirsi di pieni e vuoto e poi cortili, chiostri, ingressi romanici e facciate decorate. Il cortile di Pilato all’interno di un chiostro, presenta un bacile marmoreo donato da Liutprando e Ildebrando, re dei longobardi. Il chiostro benedettino, un’eccellenza stilistica (sec. X -XII), è una creazione del romanico emiliano.