Fotografia Vincenzo Battista.

Le tombe dei Glossatori della scuola bolognese conservano le spoglie di alcuni fra i primi e più importanti professori di quello che nel Medioevo veniva chiamato lo studium, cioè l’Università, che a Bologna era rinomato soprattutto per l’insegnamento della Giurisprudenza. Erano detti glossatori perché commentavano i testi di diritto romano con aggiunte esplicative a margine, le glosse, per rendere più chiari i contenuti dei passi in esame. Queste nuove figure professionali, cardini della vita politica e culturale cittadina, scelsero di essere seppellite in luoghi di grande visibilità urbanistica.

I cinque mausolei che oggi si possono ancora vedere sorgono in due luoghi di Bologna, piazza Malpighi, adiacente a Piazza San Francesco, e piazza San Domenico, e sono tutti ascrivibili alla seconda metà del XIII secolo. Sono costituiti, con poche variazioni, da un’edicola sormontata da una piramide, che poggia su un numero variabile di colonnine di marmo, erette su un piedistallo o su un altro ordine di pilastrini, secondo una struttura definita ” free standing tomb” quanto alla collocazione nello spazio, “a baldacchino” quanto alla copertura. All’interno dell’ edicola è posta un’arca di marmo, leggermente rialzata su bassi sostegni; tutti e cinque i mausolei sono stati soggetti a interpolazioni successive, distruzioni, rifacimenti e anche a parziale ricostruzione. Dal punto di vista tipologico, si tratta di monumenti sepolcrali piuttosto peculiari perché la loro forma è estremamente specifica e non trova riscontro puntuale in quasi nessun altro caso italiano.

Nelle altre immagini, la Basilica di San Francesco, Bologna.