Fotografia Vincenzo Battista.

La prima documentazione ufficiale che attesta l’esistenza di Santa Croce è il censimento delle chiese dell’Aquila del 1313, mentre al 1316— al completamento della cinta muraria aquilana —la chiesa è già inglobata nella fortificazione di porta Barete e nel  1335 è citata in un testamento della famiglia Gaglioffi. La chiesa era inoltre legata all’origine circestense che vi localizzò uno dei monasteri maschili. Secondo fonti storiche, il complesso di Santa Croce aveva dimensioni notevoli ed era orientato perpendicolarmente a via Roma, diversamente dall’edificio attuale.

Subì gravissimi danni dal terremoto dell’Aquila del 1461 e successivamente cadde in decadenza, sebbene venne ricostruito; nel XVI secolo il vescovo Mariano De Racciaccaris lo aggregò dapprima alla cattedrale di Santi Massimo e Giorgio, quindi lo dette in gestione alle monache, anch’esse cistercensi. Subì nuovi danni dal sisma del 1703, venendo celermente riparato poiché al 1722 risultava già nuovamente agibile. Nonostante il ripristino dell’edificio, le monache decisero comunque di abbattere la costruzione originale ed edificarne una nuova, realizzata quindi intorno al 1735 e completata sicuramente prima del 1753, data in cui è riprodotta nella Pianta dell’Aquila del Vandi.

Nel 1826 Santa Croce venne gravemente depotenziata dalla realizzazione del viadotto di via Roma e dalla distruzione dell’antica piazza che caratterizzava il fronte interno di Porta Barete; il prospetto meridionale della chiesa fu infatti quasi interamente sopraffatto dalla nuova arteria che tagliò fuori Santa Croce dal principale asse urbano. Nel 1888, inoltre, fu soppressione l’ordine cistercense, e la chiesa, sconsacrata, diventò di proprietà comunale venendo adibita, per alcuni anni, a caserma d’artiglieria. Subì gravi danni dal  terremoto della marsica del 1915 rimanendo in stato di abbandono per diversi decenni.

La chiesa è stata restaurata tra il 2002 e il  2003 ma, pochi anni dopo, ha subito nuovi danni dal terremoto dell’Aquila del 2009 e dagli eventi sismici del 2016 e 2017. La chiesa è situata in via Santa Croce, nel locale di Barete, all’interno del quarto di San Pietro. Nella sua conformazione originale, era posta frontalmente all’accesso di  porta Barete, la principale porta delle mura dell’Aquila, demolita parzialmente nel corso del XIX secolo . Si presenta addossata al terrapieno di via Roma, realizzato a partire dal 1826, che ne limita l’originario carattere architettonico e monumentale di prima chiesa all’ingresso in città