Sulle tracce dei silenzi

Segni di culture subalterne d’Abruzzo.

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Anno 1986
Le manifestazioni sociali, quotidiane e festive danno coesione al gruppo e ne sanciscono i momenti di crisi e solidarietà. In particolare nel lavoro, nei riti, di tutto ciò, rimane traccia negli strumenti, nelle rappresentazioni che di sé fa il gruppo e perfino in documenti indiretti (oggetti quotidiani, pitture parietali che rappresentano il lavoro materiale, bassorilievi in pietra con scene di pastorizia). Emergono caratteri che segnano territori geograficamente distanti, ma restituiscono un comune intedimento: di identificazione, appartenenza e continuità con la propria storia scritta sulla pietra.

“… Il percorso della memoria visiva attestato nelle pagine di questo volume assolve in maniera stupenda e rara ad una funzione ideale: quella di consentire a ciascuno degli osservatori la “ricostruzione” culturale di un patrimonio collettivo, da tutti fortemente concepito ma non altrettanto “organizzato” nei corretti quadranti delle singole consapevolezze storico-antropologiche…”

Brano tratto dalla presentazione di Giacomo Carioti

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Pagine: 94
Capitoli: 2
Formato edizione: 24 x 22
Anno: 1996
Area geografica: Abruzzo

Il contenuto:  l’etnofotografia interpreta i segni, i percorsi temporali e i luoghi come “osservatorio” della manifestazioni legate alle culture primarie popolari: un patrimonio ancora da esplorare.

La ricerca:  “la percorrenza visiva” realizza uno dei più alti livelli di partecipazione emozionale che una vera forma di cultura visuale si possa attendere dallo “strumento dell’arte”, che è appunto la fotografia.

Il volume, l’interno:  fotografie in bianco e nero, progetto per la Perdonanza Celestiniana dell’Aquila.

Edizione: Comune di L’Aquila, Perdonanza Celestiniana.

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