Il libro della natura, il viaggio dentro il tesoro delle meraviglie. Noi viaggiatori…

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Un armadio, possiamo partire da lì, che nasconde un mistero alchemico fatto di intrugli, pozioni, fumi e vapori improvvisi che escono; dentro le ante, scoperte e magie; dentro, i saperi che mutano, si dispiegano, rivelano, prendono forma misteriosamente dal laboratorio appunto del nostro mago Merlino che per anni, ha elaborato, associato, unito fonti e nozioni; ha ricercato, selezionato e tradotto accuratamente manoscritti antichi (tanto il tempo non conta). Scienza, natura e saperi, appunto, le sue esperienze di ricerca, in definitiva, la sua vita sul campo da solitario, da battitore libero della conoscenza: dai codici antichi, alle fonti inesplorate bibliografiche del paesaggio e ai reperti materiali rintracciati anche dal sottosuolo, fino a riunirli, tutti, quando i vapori si sono dissolti, per cui ogni cosa trova una propria collocazione, il disincanto restituisce in una sorta di monografia illuminista, un trattato misterioso, sembra un codice, una mappa del tesoro. Ma il viaggio alla ricerca delle identità di uomini e natura nello straordinario paesaggio appenninico continua, lo si deve attraversare questo dentro le affascinanti selve di questo habitat medioevale ancora intorno a noi, nel contesto climatico e storico, che si apre improvvisamente davanti ai nostri gli occhi tra nature che mutano; un viaggio compiuto al contrario per arrivare poi nel laboratorio di Merlino, partendo dalla nostra epoca, un’operazione teorica faticosa, dentro una valle, le cui pareti svelano di tanto in tanto gli strati geologici, si conoscono le epoche, emergono dati, classificazioni, reperti: il respiro della terra : ” Il bastone di Dio” : Un giorno Dio creò l’uomo – ha inizio così – e lo depose con cura nel mezzo di una fittissima selva. Dio disse all’uomo: ” tutti gli alberi della foresta sono a tua disposizione, mangiane i frutti, costruisci una casa con i suoi legni e riscaldati al fuoco, alimentati dai rami secchi e dai vecchi tronchi che non producono più frutto…” e continua, fino al suo epilogo: la formazione del paesaggio storico, le sue riflessioni, e noi…