Testo e fotografia Vincenzo Battista.
La cascata di “Schizzataro”, cosi denominata nell’idioma locale. È alimentata dalla sorgente ” Vagnataro” (dialetto di Filetto). Il salto del flusso d’acqua (850 m.) si insinua prima su due pinnacoli calcarei e poi scende da una falesia, forma un bacino, si divide in un ruscello e segue il suo corso nella sottostante forra, il solco carsico che a Nord di Filetto declina nella valle del fiume Raiale. Area geografica di forte rilevanza ambientale e storiografica per la presenza di insediamenti altomedievali come il luogo di culto devozionale di San Crisante e Daria. Il bacino d’acqua della cascata è una risorsa per la fauna locale e le specie animali, un ecosistema nella tutela dell’ambiente in equilibrio dinamico per la presenza di orti e allevamento ovino transumante. I branchi di cinghiali attraversano il paesaggio della cascata prima in lunga fila indiana, tracciano la coltre di neve nell’area di “Schizzataro”, poi si riuniscono, scavano la neve e la terra per trovare il cibo.