L’eternità in un giorno. Pompei e Santorini. Lo zafferano senza luogo e tempo così rappresentato…

Roma, Scuderie del Quirinale.

Testo e fotografia Vincenzo Battista (copyright. “©”).

sAkrotiri è città di Santorini, ricoperta dalla lava e dai lapilli dell’esplosione vulcanica. La pittura murale, l’affresco, tarda Età del Bronzo I, arriva per la prima volta in Italia nella mostra. La qualità della pittura, XVII sec. a. C., mostra le “Adoranti”, tre fanciulle in un rito di iniziazione in un’area lustrale, magica – religiosa non per tutti, nessuno può entrare: una sorta di recinto sacro “osservato e protetto dalle divinità”. La fanciulla centrale seduta su una roccia avvicina le braccia verso la ferita nel piede sanguinante: si medica, cerca di trattenere il sangue della piaga. Ai suoi piedi gli stimmi di zafferano sparsi, utilizzati per medicare la ferita, ma anche intorno crescono gli steli e i ciuffi riuniti: si notano le punte rosse terminali della spezia. Gli stessi indumenti delle “Adoranti” (di colore giallo e rosso) sono ricavati dallo zafferano.

Anfore, brocche e vasellame, esposte nella mostra,hanno decorazioni varie del croco di zafferano.