Fotografia Vincenzo Battista.

La storia di Porta Barete è legata a quella della realizzazione delle mura dell’Aquila, riedificate tra il 1270 ed il 1316 dopo che la precedente cinta ( 1253 -1254) era stata distrutta nel 1259 da Manfredi di Sicilia.

La porta, con il nome originario di Porta di Lavareto, venne realizzata in questa fase costruttiva come principale porta cittadina, essendo rivolta al confine settentrionale del Regno di Napoli verso le Marche, l Umbria e Roma; di questa primaria importanza rimane testimonianza sia nell’impianto urbanistico, impostato sulla presenza del decumano di via Roma che trae origine a Porta Barete, sia nella particolare conformazione della struttura e nella sua monumentalità. Porta Barete, difatti, era — insieme a Porta Bazzano, sul lato opposto del decumano — una delle due porte ad essere dotate di doppia fortificazione nonché l’unica delle porte aquilane ad essere posta in piano all’esterno e all’interno. La piazza interna era caratterizzata a meridione dalla presenza della chiesa di Santo Spirito, con annesso ospedale, ed a settentrione dalla chiesa di Santa Croce .

Oggi si presenta del tutto compromessa a seguito di una barbarie urbanistica che ha devastato i principi edificatori legati alla citta nova, Aquila, così concepita nel Medioevo.