I quadri miracolosi dialogano con un paesaggio misterioso.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

” A te, Vergine S.S. dell’Incoronata, dono, devoto e prostrato, la mia fotografia per grazia ricevuta, essendo scampato dal terribile naufragio dell’Andrea Doria, la notte del 25 – 26 luglio 1956 dal quale fui tratto in salvo dalla nave investitrice Skockholm. Achille De Bartolomeis da Cansano ( L’Aquila) e residente a Brooklyn N.Y.(U.S.A.).Cansano 3 ottobre 1956″. Il detto era: ” Vatte a’ppenne a l’Ancoronata”, vai ad appenderti al santuario dell’Incoronata, porta qualcosa che ti appartiene, un quadro, una fotografia, per riacquistare la salute… E così fece Achille, debitore dello scampato pericolo, verso il sito dell’Incoronata che ” guarda insieme agli altri quattro santuari mariani, come torri angolari di una cinta fortificata  – scriveva mons. Antonio Chiaverini – eletta a protezione di Sulmona”. Il santuario fu costruito nel 1575 dai cappuccini che ingrandirono un piccolo oratorio esistente intitolato a S. Girolamo, isolato, in aperta campagna; l’edificio religioso fu spesso preda delle scorrerie dei briganti, ma resta comunque il luogo per implorare guarigioni, degli ex voto, della “grazia ricevuta” e in particolare della Vergine che si venera il 25 aprile, in un evento magico-religioso, quando l’olio miracoloso, dentro la lampada votiva, verrà strofinato sugli arti dei fedeli che si riuniranno per ritrovarsi nell’annuale antica pratica contro le affezioni reumatiche. Intorno a loro, sulle pareti, i quadretti votivi raccontano una storia atipica del paesaggio e del lavoro rurale: contadini che rimangono miracolosamente illesi sotto il carro dei buoi; un uomo che precipita dal burrone e viene salvato da un rovo sporgente; fulmini che cadono sull’abitato, sui campi, sul raccolto salvandoli; cavalli imbizzarriti che travolgono i contadini protetti dalla Madonna; un moribondo guarito in punto di morte dall’intervento della divinità. Poi l’iconografia cambia, la grazia si adatta ai nuovi mezzi del lavoro nei campi: mietitrebbie, trattori, motocoltivatori sostituiscono il trasporto animale tradizionale e i quadretti votivi quindi sono sostituiti dalla fotografia, dal nuovo mezzo di comunicazione della “grazia ricevuta”, in una modernizzazione dei mezzi di rappresentazione che comunque mantengono inalterati i legami con l’entità sacra, la Madonna dell’Incoronata. Resta infine il messaggio degli ex voto, con la sua immediata presa e la capacità di diffondere e divulgare rapidamente l’accaduto miracoloso. ” Tornavamo a casa sopra la motozappa – racconta un ex voto – il mezzo è sbandato ad una curva, andato in bilico su una scarpata. Io sono caduta su una siepe e mio marito è rimasto con il piede sotto la motozappa. Ho cominciato a gridare, era il giorno della Madonna. Ad un tratto mio marito è riuscito a liberarsi, mentre la motozappa è precipitato con un grande fumo. È stato un miracolo, se fosse sceso prima il mezzo si sarebbe trascinato sotto la scarpata mio marito”.

 

L’ex voto dell’Andrea Doria conservato nel santuario dell’Incoronata a Sulmona.