Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Il bosco luogo metafisico, ribelle, non si adatta a l’uomo, anzi lo combatte. Il bosco ci appare supremo e incontaminato, ma sfugge alla nostra comprensione. Inesauribile per le risorse, nel suo smarrimento nasce il mito che si ciba di un primigenio linguaggio. Gli alberi della foresta parlano tra loro, fissano il dominio sugli uomini e le cose, scrutano il tempo e lo anticipano con le stagioni. E’ inquietante ascoltarli nella notte fonda, sentire gli alberi bisbigliare della loro epoca primordiale che ricordano. Non c’è avversità, ambiente selvaggio che li circondi, non ci sono paure e angosce, timori, ma solo antiche cerimonie che la foresta celebra nelle narrazioni inestinguibili. Basta ascoltarle.