Quel che resta del giorno.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il bosco dello smarrimento e dell’ignoto, spazio estraneo e ostile, distante e senza regole come nella selva della Divina Commedia, la foresta incantata nell’Orlando Furioso o nei Fioretti di San Francesco sul lupo. L’immaginario, i presagi giudicano il bosco impenetrabile e inquietante, dagli incontri che sorprendono a quella calma e apparente stasi densa di attese negative. Tutto sembra fermo, ma intorno si muovono le forze decodificabili del maleficio. Oppure il suo contrario, l’opposizione. Il bosco rigoglioso e il suo odore, incontaminato e di una vita che non vediamo. La natura benigna, armonica e idealizzata fino all’archetipo dell’Eden biblico in una dimensione positiva degli incontri, dove tutto ha inizio e nulla termina. Il bosco delle consuetudini e delle condivisioni nella natura e negli spazi della sua tradizione fiabesca immortale.