Quel portale per stupire i fedeli.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Dal culto risalente al IV secolo a. C., prospicente il mare, su un’altura avvolta dalla vegetazione: l’abbazia di San Giovanni in Venere, austera e severa, nelle vicinanze del fiume Sangro prende il toponimo appunto da nuclei e insediamenti preesistenti il tempio pagano dedicato a Venere e dal portos veneris. L’edificazione della struttura religiosa dall’Alto medioevo si allunga intorno a una data certa, il 1204, con l’abate Oderisi II, e poi nei secoli successivi con la crescita delle strutture monastiche in relazione ai possedimenti in diversi luoghi dell’Italia. Stile romanico, a pianta rettangolare, l’abbazia si presenta con tre navate e culminano con i loro rispettivi absidi. Nella cripta colonne e capitelli prelevati da avanzi di templi pagani, e affreschi di diverse fatture tardo rinascimentali. La facciata, con pietra arenaria, rivestita un tempo completamente in marmi e conci di pietre lavorate, ha subito diverse trasformazioni. Resta il portale sempre in pietra e marmo, l’ingresso sontuoso dell’edificio religioso. Realizzato da Giacomo di Vasto intorno ai prime decenni del 1200, dalla lunetta che sovrasta il portale con Cristo nell’atto benedicente e la Madonna e il Battista chini con la testa nell’atto di sottomissione, alle figure di San Benedetto e alle origini pagane ancora richiamate dell’impianto religioso con due amorini romani che lanciano frecce in direzione di una colomba: il culto di Venere. Poi, gli episodi biblici, la fossa dei leoni, il profeta Abacus, i pavoni che si dissetano alla fonte della vita, l’Annunciazione e ancora il Battista, scene di caccia tratti dal bestiario medioevale con gli uomini che predano animali fantastici e allegorici. Una sorta di libro di pietra il portale con le cornici scolpite in altorilievo, foglie d’acanto, fiori sbocciati e una miriade di geometrie decorative romaniche intrecciate con colonne e capitelli abilmente traforati nella pietra, forme plastiche infine le figure scolpite che si alzano dal fondo, pronte a stupire i fedeli prima della confessione, del pentimento, che avverrà. Così vuole il racconto della pietra sugli uomini…