Il sale della terra. Tra le valli di monte Ocre: uomini e governo della montagna e dell’incanto. ( Prima parte).

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Il luogo.

A vederlo monte Ocre, dalla valle dell’Aterno e dalla città dell’Aquila, la sua percezione è legata a quel  filo di cresta o skyline tra il cielo e il paesaggio montano ma, la sua estensione quasi lunare è nel versante Sud- ovest, la sua enormità inaspettata tra ampie vallate, crinali, valichi e repentine conformazioni di rocce: si alzano quasi fossero un urlo lacerante, un richiamo, rivelano la montagna impensata degli insediamenti umani,  ambito storico dell’allevamento transumante e poi stanziale, stipata com’è questa dorsale nella parte più nascosta dei suoi “cucchiai carsici” che si susseguono, pressoché sconosciuta ma non a noi, che saliamo con il sale, sì, il sale della terra…

 

L’altra faccia della luna.

“Con i valloni deserti, con le gole tenebrose, con i crolli improvvisi di sassi, con le mille antichissime storie e tutte le altre cose che nessuno potrà dire mai…”(Dino Buzzati).

Certo, puoi guardarla, la montagna, ma per capirla, per conoscere i segni minori nascosti come i “Tre Vauzi”( Tre Balzi), per esempio, tra natura e sopravvivenza,  è con noi un  personaggio , che il padre molti decenni fa lasciava lì da solo anche di notte, e doveva cavarsela  in quel tempo ” quando non c’erano i cellulari”. Ma adesso, in questo lungo attraversamento con la jepp e il prezioso carico di sale, tra biografie e racconti della montagna,  risaliamo in mulattiere e carrarecce improbabili e impercorribili che tagliano le coste di monte Ocre i precipizi e la montagna da sfondo, fino ai  vasti  territori  nascosti del massiccio che si rivelano superati  i valichi : sembrano “l’altra faccia della luna” come Valle fredda, Valle dell’Inferno e Iaccio della faina. Sì e vero dice Settimio Perilli il personaggio ( allevatore di Roio Colle ma molto di più) dai lunghi capelli, forse  Gandalf,  il mago del “Signore degli Anelli”, sicuramente un grande narratore, instancabile. La montagna  carica di magia e presagi diventa allora “perfetta”, come in un film si presenta davanti a noi,  si trasforma lentamente, nei presentimenti, nel timore, negli stati d’animo ogni volta che gli allevatori salgono per controllare le mandrie dalle centinaia di cavalli e  vacche al pascolo,  scrutate con i binocoli, rintracciate, osservate  per capire se il capo branco si è spostato. Contati e ricontati gli animali, per vedere se la premonizione ha colpito, se  i predatori sono arrivati, se ci sono  capi mancanti sbranati dai lupi, per poi avvicinarsi alle carcasse, fotografarle,  accedere ai rimborsi  dopo due anni, se va bene. Ma per gli animali mancanti, puledri e vitelli prediletti dai predatori, e chissà dove sono stati portati i resti, irrintracciabili, in quella piramide alimentare che va dai lupi ai grifoni, il danno economico  non verrà mai risarcito. Purtroppo è messo in conto dagli allevatori anche  un numero elevato di perdite dei capi, come accaduto alcuni anni fa. I proprietari del bestiame salgono da Bagno e da Roio quasi una volta alla settimana, il pascolo esteso delle doline e conche carsiche  governa e accoglie gli animali liberi di muoversi, allo stato brado, inavvicinabili ( qualcuno ci prova con un lazzo e un lungo bastone),  nelle quote più basse, in lontananza,  si scorce la contrada  “Sette acque.” Ma quando arriva il sale della terra, la magia per una volta è positiva, il sale li riunisce, si concentrano i branchi, si avvicinano ad un potente e imprescindibile richiamo che li ipnotizza. Distribuito sulle pietre affioranti del laghetto di Bagno ( 1850 m.) e di altre pozze in quota, addirittura mangiato come un incanto dalle mani di Settimio : il sale della terra che nutre la vita in un angolo incontaminato dell’Appennino Centrale.

 

Per quanto cruente, le immagini delle carcasse degli animali dopo l’attacco dei lupi, documentano viceversa la natura selvaggia dei luoghi, la lotta per la sopravvivenza e le leggi che regolano il paesaggio della montagna di monte Ocre.

Fotografia aerea di monte Ocre e monte Cagno. ( Wikipedia).

 

Nota.

Il sale è in particolar modo indicato per i maschi destinati alla riproduzione , per le femmine durante il periodo della gestazione, ed è sommamente opportuno negli animali giovano per la confezione dei loro organi, e negli individui di costituzione molle e linfatica. È provato che le vacche in  cui si somministra sale in dose conveniente, producono latte più ricco in butirro ed in formaggio ; il che si verifica anche per le capre e soprattutto per le pecore, le quali inoltre sottoposte al regime del sale forniscono maggior quantità di lana, con notevole miglioramento nella qualità. Sale pastorizio. Memoria letta in adunanza, 2 luglio 1868.