Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Salvador Dalì, un’icona della magia dentro il movimento Surrealista. Subconscio, immaginazione, provocazione continua e sperimentatore con il suo stesso corpo. Vestiva Surrealista, camminava e si cibava Surrealista, parlava Surrealista, stile anticonvenzionale, a volte oltraggioso, la razionalità cedeva, le emozioni cedono, i luoghi comuni si annientano. Dalla creazione artistica: pittura, scultura, progettazione, disegno, cinema, moda, fotografia, pubblicità e cinema, e infine alla teatralità che esercitava in ogni luogo. Non più ragione. Diceva : ” La differenza tra me e i surrealisti è che Io sono Surrealista”.. L’inconscio, la coscienza fugge, ripiega, avanza nella spontanea e nella grande personalità pubblica di Dalì nell’universo delle arti visive che devono superare le convenzioni delle Avanguardie del Novecento.