Fotografia Vincenzo Battista. Dall’elicottero con il pilota Giorgio Zecca.

L’Altopiano di Campo Imperatore con le cime del Prena, Camicia e monte Scindarella

“E vigorosa è la razza che abita l’Abruzzo. Qui s’incontrano ancora i veri e genuini pastori degli antichi tempi. Da più che mille anni essi non hanno punto cambiato costumi e usanze, poiché anche il loro culto cristiano non è che paganesimo leggermente inverniciato. Son belli e forti, abbronzati e aitanti della persona, ma d’animo mite assai: passan l’estate sotto una leggera capanna di paglia col can da lupo per compagno ed amico, la litografia del santo patrono incollata ad una rupe per protettore, e per diletto l’istrumento di Pane, la stridula zampogna, appesa all’ingresso della capanna, mentre le donne nella valle attendono alla casa. D’inverno se l’orso e il lupo si mostran sulle pendici, cambiano il bastone con il lungo moschetto, o bene spesso emigrano a portare nella malsana campagna romana incolta o nell’immenso tavoliere di Puglia le loro greggi o a cercare guadagni in lavori agricoli”.

 Enrico Abbate, Guida turistica all’Abruzzo, anno 1903.