Una storia su noi stessi.

Testo di Arianna Battista.

La distanza che inizialmente ci rallegrava, e deliziosamente complicava le cose, ora è il filo del rasoio che ci tiene uniti, soffocandoci, modificando la quotidianità per poi metterci alla prova nel nostro nuovo giorno.  Il sole rallegra, per quanto si possano portare all’esasperazione  colori come il bianco e nero, già saturati  allo stremo, sgretolati con un piacevole ritocco vintage che ci ricorda che forse, prima, eravamo felici e non lo sapevamo. Farò amicizia con gli animali e le bellezze della vita, cercherò di non cogliere i fiori e quando saranno irresistibili mi armerò di quanta più delicatezza possa avere, imparerò a stare al mio posto senza strafare. Mi lascio andare alle immagini di una vita silenziosa, che rispettosamente si protegge attraverso un apprendimento forzato.

Quello che voglio è lì in fondo, posso guardarlo senza toccarlo: basterà?

Dimmi come e perché siamo arrivati a questo, dimmi quando abbiamo smesso di volerci bene, di imparare fossilizzandoci su un piacere illusorio.

Dimmi quando potrò rivedere la mia famiglia e senza mentire, dir loro che anche se sono un po’ toccata continuo, viva, andando avanti e indietro per quella stessa strada ripercorsa mille volte in questi due lunghi mesi.

Dimmi che è una prova e che, quando terminerà, ci restituiranno tutto facendolo trovare esattamente allo stesso posto di prima.

Dimmi se sarai in grado di amarmi con i capelli un po’ più lunghi ma con qualche ruga in più, mi amerai anche se avrò meno soldi ma saprò cucinare meglio?

Dimmi da quando non dovrò preoccuparmi del futuro, dammi una data così posso finalmente respirare e abbandonarmi ad un sogno tranquillo.

Dimmi se mi sto perdendo gli anni migliori e se  siamo dei prescelti in modalità di apprendimento. Dimmi che non sono un animale da addestrare e che parcheggerai i tuoi istinti lontano da noi. Sono venuta a prenderti senza sapere dove vivessi, fammi riassaggiare un po’ quella speranza che muoveva i giorni nostri.

Svuotami la mente e dimmi: “sei libera, ci vediamo dopo, vado a recuperare i miei errori”.