Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Come è possibile narrare, pensare e affabulando poi per modellare le identità dei luoghi. Gli stessi luoghi hanno identità impensabili, portano con sé complessi significati delle genti, memorie, culture che vivono lo spazio esistenziale, non derogabile ma vissuto in prima persona. Lo spazio è il luogo, i simboli, l’acqua e la roccia scavata per devozione, trasformata, plastica, questa, in una sorta di cordone ombellicale che lega la terra alla devozione popolare inconciliabile, appare così per il nostro tempo. Il luogo è riconosciuto, l’acqua scorre, lo spazio è fermo, condiviso, essenza di una comunità: luogo – realtà delle interazioni, della narrazione, delle storie personali inconfessabili, luogo dell’abitare, del vivere un istante, in cui si plasmano i significati.
















































