Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La forza e il destino, un ossimoro, enigmatici da decriptare, ma tanto uniti quanto, viceversa, si allontanano: questo accade, sì accade, la forza e il suo spirito universale da una parte, e il dramma del destino dall’altra che prende una giovane vita. La forza e il destino, quindi, comprimari, entrambi da provare a leggere, qui, su questa dorsale, che altro non è il totem di Monte Camicia. Ma dove trovare le parole per tenere unite e non far confliggere la forza e il destino, tenerli leggeri, avvolgerli senza frantumarli? Il potere della forza, il “richiamo” assoluto, spinge, e mette in condizione, dalla costa adriatica, di intraprendere un viaggio per salire sul Monte Camicia che, per gli aquilani trasferitisi nei luoghi della costa, se non è un principio che cosa è allora, un logos, forse, che li richiama, attratti come una calamita, la forza, il totem appunto, dispositivo a cui non  è  possibile porre un freno, ma sì, sì che c’è un “ordine” in ragione della forza, materica, sì l’alleanza spirituale con il proprio sé, la sfida e la crescita interiore, questa è anche la montagna, o magari solo osservarla, restituisce una disciplina di profonda introspezione, superiore alle superficialità “ lì fuori… nelle relazioni sociali…”. Sì la montagna, sì davanti a monte Camicia. E se giriamo lo sguardo, sul sentiero, un luccichio, che appare e scompare, il riverbero con la luce del sole, siamo presi da un soprassalto di una targa posta – adesso la vediamo – un enorme masso calcareo che “ferma” e richiama, blocca emotivamente il sentiero come noi non vorremmo mai, perché il destino, quel destino, non può essere scaraventato lontano da noi. Sulla targa di metallo il breve testo che cita il sole, le montagne e il profilo della persona scomparsa sul quel tracciato. La forza e il destino quindi, adesso, sono più mitigati, abbiamo l’obbligo di crederlo nella cultura della memoria che qui assume, ancor di più un valore che non muta e non può mutare, e, sì, ho letto bene nella targa, anche “sul tuo sorriso…”.